Nas vs. Jay-Z: la più grande faida nella storia del rap (parte 2)
(CLICCA QUI PER LA PARTE UNO)
Il 18 dicembre 2001, appena 3 mesi dopo “The Blueprint”, Nas pubblicò “Stillmatic”.
“Stillmatic” fu l’album della rinascita del “Queensbridge’s Finest”. Fino all’uscita del disco, infatti, l’MC stava passando un momento tutt’altro che felice: Jay-Z lo stava pubblicamente attaccando, “Nastradamus” aveva profondamente deluso le aspettative, mettendo addirittura a rischio la sua credibilità presso la comunità Hip-Hop; Carmen Bryan, la donna che gli aveva dato la sua primogenita, Destiny, lo aveva lasciato; sua madre, l’amata Fannie Ann, si era ammalata di cancro, e sarebbe morta di lì a poco. C’era, dunque, un estremo bisogno di resurrezione, e “Stillmatic” segnò il “ritorno alla vita” di un uomo che, come l’Araba Fenice, era riuscito a risorgere dalle proprie ceneri. I singoli estratti furono tre: “Rule”, la potente “Got Urself A…” e la struggente “One Mic”, nella quale Nas inizia ogni verso utilizzando un tono di voce piuttosto basso, per poi alzarlo sempre più, in un crescendo che raggiunge il suo apice al ricorrere del ritornello.
La tracklist dell’album includeva anche “Ether”, probabilmente una tra le più violente tracce che siano mai state realizzate nella storia del rap, che contiene la risposta di Nas a “Takeover”.
“Ether” si apre con il rumore di due armi da fuoco (presumibilmente una pistola ed una mitraglietta) che esplodono i loro colpi per pochi secondi, fin quando una voce (quella di Tupac), campionata e distorta, esclama “Fuck Jay-Z!” per 3 volte, intervallate dalla voce di Nas che introduce la canzone, cominciando ad indirizzare le prime parole irrispettose verso l’ormai arcirivale. Il resto della canzone, dalla prima parola del primo verso fino all’ultima dell’ultimo verso, è un fiume di insulti, minacce ed umiliazioni nei confronti di Jay-Z e di tutta la Roc-A-Fella Records:
“When these streets keep calling, heard it when I was sleep
That this Gay-Z and Cock-A-Fella Records wanted beef
Started cocking up my weapon, slowly loading up this ammo
To explode it on a camel, and his soldiers, I can handle
This for dolo and it’s manuscript, just sound stupid
When KRS already made an album called Blueprint
First, Biggie’s your man, then you got the nerve to say that you better than Big
Dick sucking lips, why not you let the late, great veteran live?!”
Come si può dedurre dalle rime trascritte, la critica di maggior rilievo lanciata da Nas nei confronti dell’avversario è l’abitudine di quest’ultimo di “copiare” lo stile del suo ormai defunto amico Biggie. Tuttavia, Nas sostiene che Jay-Z abbia inoltre copiato il suo stile, come spiega nelle frasi seguenti:
“Y’all niggas deal with emotions like bitches
What’s sad is I love you ‘cause you’re my brother
You traded your soul for riches
My child, I’ve watched you grow up to be famous
And now I smile like a proud dad, watching his only son that made it
You seem to be only concerned with dissing women
Were you abused as a child, scared to smile, they called you ugly?
Well life is hard, hug me, don’t reject me
Or make records to disrespect me, blatent or indirectly
In ’88 you was getting chased through your building
Calling my crib and I ain’t even give you my numbers
All I did was gave you a style for you to run with!”;
“You a fan, a phony, a fake, a pussy, a Stan
I still whip your ass, you thirty-six in a karate class?
You Tae-bo hoe, tryna work it out, you tryna get brolic?
Ask me if I’m tryna kick knowledge
Nah, I’m tryna kick the shit you need to learn though
That ether, that shit that make your soul burn slow
Is he Dame Diddy, Dame Daddy or Dame Dummy?
Oh, I get it, you Biggie and he’s Puffy!
Rockefeller died of AIDS, that was the end of his chapter
And that’s the guy y’all chose to name your company after?
Put it together, I rock hoes, y’all rock fellas
And now y’all try to take my spot, fellas?”
In queste ultime righe, gli attacchi sono molteplici e riguardano una vasta gamma di argomenti: in primis, Nas etichetta Jay-Z come un semplice “fan” (riferimento al fatto che Jay adorava lo stile di Nas, ai tempi di “Illmatic”), lo deride per le lezioni di arti marziali che questi prende, accusa lui e Damon Dash di essere una semplice copia di ciò che Biggie e Puff Daddy furono negli anni ’90 e, in ultimo, si prende gioco del nome “Roc-A-Fella”, scelto per onorare un malvivente molto popolare a Brooklyn ai tempi dell’epidemia del crack, conosciuto appunto come Rocafella e morto di AIDS.
Le critiche e le canzonature, comunque, continuano ad essere snocciolate: il rapper del Queensbridge sostiene che Eminem abbia dato una prova molto migliore di quella di Jay nella canzone “Renegade”, sull’album di quest’ultimo (“Eminem murdered you on your own shit!”), e coglie l’occasione per rimproverare nuovamente il rivale di copiare lo stile di Notorious B.I.G. (“How much of Biggie’s rhymes is gonna come out your fat lips?”).
Tuttavia, anche Nas, così come Jay-Z in “Takeover”, commette alcune imprecisioni:
come prima cosa, è molto dubbio il fatto che Jay copiasse effettivamente lo stile di Nas; in realtà, si tratta di stili piuttosto diversi tra loro, dal momento che Nas ha sempre prediletto un rap piuttosto veloce, scorrevole, composto da rime molto complicate e poche pause per prendere fiato, mentre Jay si avvicina molto di più allo stile caro a Biggie (e, in questo, Nas ha ragione), utilizzando un flow meno liscio rispetto a quello di Nas, più semplice e, per così dire, “rilassato”; Jay-Z era solito utilizzare un liricismo piuttosto spedito soltanto agli inizi della carriera, in tracce addirittura precedenti a “Reasonable Doubt”, che ancora lo vedevano come un rapper underground.
Un altro errore fatto da Nas si può riscontrare nella frase “you thirty-six in a karate class?”: il rapper di Brooklyn, infatti, non aveva 36 anni all’epoca in cui il pezzo fu inciso, bensì 31; quindi, non risulta poi così imbarazzante che un uomo sulla trentina decida di mantenersi in forma prendendo lezioni di karate (Jay-Z coglierà l’occasione per sfidare Nas in un match di pugilato).
Dopo la pubblicazione di questo feroce brano di Nas, comunque, il “circus” messo in piedi dai due MC di New York non era ancora pronto a calare il sipario.
Poco dopo l’uscita di “Stillmatic”, infatti, Jay-Z fornì alla radio Hot 97 una canzone inedita, dal titolo “Supa Ugly”, la replica del rapper a “Ether”.
“Supa Ugly” è una traccia di circa quattro minuti e mezzo, divisa in due parti ritmiche differenti: la prima, infatti, campiona “Got Urself A…” di Nas, mentre la seconda riprende il beat di “Bad Intentions” di Dr. Dre.
Dato che in “Got Urself A…” Nas si chiedeva, appunto, se il suo rivale avesse con sé una pistola, Jay-Z, su quella stessa strumentale, conferma per ben cinque volte, “I got myself a gun!”. Nel primo verso, Hov si preoccupa di avvisare il nemico del fatto che tutti gli insulti rivolti alla sua persona non hanno avuto alcun effetto su di lui:
“This is not beef, this is rap, homie
I don’t have a scratch on me
You feel Jay soft, rip Jay off
Damn, I’m only worth over 100 million
Look, I got beef with like 100 children!”.
Nella seconda strofa, invece, il rapper di Brooklyn si lancia in una serie di umiliazioni, incentrate soprattutto sul fatto che l’ormai ex fidanzata di Nas, Carmen Bryan, abbia avuto una relazione sentimentale sia con lui che con la star dell’NBA, al tempo playmaker dei Philadelphia 76ers, Allen Iverson:
“Me and the boy A.I. got more in common
Than just ballin’ and rhymin’, get it? More in Carmen
I came in your Bentley backseat
Skeeted in your Jeep, left condoms on your babyseat
Here, nigga, the gloves is off
The love is done
It’s whatever, whenever, however, nigga, one!
And since you infatuated with sayin’ that gay shit
Guess you was kissin’ my dick when you was kissin’ that bitch!”.
L’enorme umiliazione espressa in questa traccia è palese. I toni assunti da Jay sorpresero l’intero pubblico per la loro crudeltà e sfrontatezza, tanto che la madre stessa del rapper costrinse il figlio a chiedere scusa per le parole usate. Quest’ultimo, tuttavia, si difese, sostenendo che il motivo del suo accanimento nei confronti di Nas sotto il punto di vista sessuale (vedi le ultime righe trascritte) fossero una semplice risposta alle insinuazioni dello stesso Nas, il quale aveva insinuato che Jay-Z fosse omosessuale.
Con “Supa Ugly” la faida raggiunse il suo apice; da questo momento in poi, infatti, i toni andarono via via abbassandosi.
Nas cercò di rispondere al brano di Jay-Z attraverso una performance al Summer Jam del 2002, dove, esattamente un anno prima, il suo rivale aveva dato ufficialmente il via alle controversie.
L’intenzione dell’MC del Queensbridge era quella di proporre un’effigie di Jay-Z crocifisso durante la sua esibizione, ma non gli fu permesso; provocatoriamente, dunque, Nas rilasciò un’intervista alla stazione radio Power 105 (l’emittente rivale di Hot 97, la radio promotrice del Summer Jam), dichiarando l’Hip-Hop vittima dell’industria musicale, e puntando il dito contro molti rapper sottomessi a questa, tra i quali spiccava il nome di Jay-Z e di alcuni suoi artisti presso la Roc-A-Fella, come Cam’ron dei Diplomats e N.O.R.E. (rapper di origini portoricane, il cui nickname originario era Noreaga).
In questo modo, Nas chiamò in causa altra gente, ed il numero delle persone coinvolte nella faida si allargò di conseguenza. Tuttavia, questa spirale di odio che si era venuta a creare era destinata ad estinguersi. Negli album successivi, i due rapper continuarono a fare riferimenti espliciti riguardo all’inimicizia reciproca nei propri testi, ma in modo molto discontinuo e, intorno al 2005, la battaglia si placò definitivamente.
Nessuno capiva cosa fosse successo, come mai il fuoco che sembrava ardere così prepotentemente negli anni passati si fosse estinto con tanta fretta. Ebbene, la risposta si ebbe verso la fine dello stesso anno: il 27 ottobre 2005, Jay-Z organizzò un grande evento, chiamato “I Declare War”, durante il quale i fans credevano che il loro beniamino si sarebbe “sbarazzato” liricalmente di tutti coloro che si erano permessi di attaccarlo attraverso canzoni ed interviste. In realtà, il tema centrale della serata fu la posizione di prestigio assunta nel ruolo di presidente della Def Jam Records, avendo venduto la sua quota azionaria di partecipazione nella Roc-A-Fella.
Alla fine del concerto, sorprendentemente, il rapper di Brooklyn chiamò Nas sul palco. I due si strinsero la mano in segno di pace e si esibirono in due canzoni simboliche: “Dead Presidents II” di Jay-Z e “The World Is Yours” di Nas, due opere legate imprescindibilmente per via del ritornello della prima, la quale, come detto, riprende una frase contenuta nella seconda.
Ancora oggi, le opinioni su chi abbia vinto la contesa sono contrastanti, motivo di grande dibattito tra i fans, ma nessun punto di vista può davvero prevalere. L’unica cosa che conta è che, in oltre quattro anni di aspre battaglie, la più grande guerra lirica nella storia del rap non ha mai varcato i confini della musica, ed i suoi protagonisti sono ancora fortunatamente vivi ed incolumi.
Claudio Spagnuolo aka Klaus Bundy